Le Guerre Mondiali

Le spedizioni coloniali in Africa decise dall'Italia, furono vissute dalla città come grande opportunità economica, soprattutto in virtù della crisi che l'industria dei mitili e delle ostriche attraversò per via dell'epidemia di colera del 1910.

Il 24 maggio 1915 l'Italia decise di intervenire nella Prima guerra mondiale, e Taranto assunse un ruolo di primo piano con il suo Arsenale e con i nuovi Cantieri Navali Franco Tosi, per la riparazione e la costruzione delle navi da guerra. Gli operai furono di conseguenza pagati meglio, ed il transito delle migliaia di soldati diretti al fronte migliorò le condizioni economiche dei commercianti, ma la guerra portò con sé anche un aumento dell'inflazione ed una diminuzione del potere di acquisto degli stipendi, al punto tale che la Regia Marina dovette provvedere al razionamento ed alla distribuzione dei generi alimentari. La guerra vera e propria fu però vissuta dalla città solo nella notte del 2 agosto 1916, quando un attentato fece esplodere la nave da battaglia Leonardo da Vinci nel mar Piccolo, causando la morte di 21 ufficiali, 42 sottufficiali e 186 marinai. Nel 1917 venne smontata la ringhiera in ferro della Villa Peripato e donata alla Patria. Alla fine della guerra, le condizioni economiche si rivelarono drammatiche, aggravate nel 1920 dalla chiusura dei Cantieri Navali. Il disagio economico scatenò inevitabilmente numerose dimostrazioni di protesta che sovente si conclusero con scontri violenti tra dimostranti e Polizia.

L'ascesa al potere di Benito Mussolini ed il Fascismo, condussero alla ripresa dei lavori nell'Arsenale e nei Cantieri Navali, per la riparazione e la costruzione delle navi destinate alle guerre coloniali, e ad un nuovo sviluppo della città dal punto di vista urbanistico. Nel 1929 si diede inizio alla demolizione del teatro "Alhambra" ed alla costruzione sulle sue macerie del Palazzo del Governo, inaugurato dallo stesso Benito Mussolini nel 1934. Nel 1937 invece, vennero completati i lavori di costruzione del Palazzo delle Poste e della Casa del Fascio, oggi sede dell'Intendenza di Finanza. Furono inoltre costruite numerose case di edilizia popolare nel Borgo Antico, nuovi stabilimenti balneari sorsero sul lungomare, e nella centrale Piazza della Vittoria venne costruito il Monumento ai Caduti della Prima guerra mondiale.

L'Italia entra nella Seconda guerra mondiale il 10 giugno 1940, e la conseguente concentrazione nel mar Piccolo delle navi da guerra della Regia Marina, portò nuovonlavoro per l'Arsenale, ma tutti gli altri settori economici ripiombarono nella crisi, mentre la cittadinanza abbandonò lentamente la città per timore dei bombardamenti, trovando rifugio nei paesi della provincia. La notte dell'11 novembre 1940, storicamente conosciuta come "Notte di Taranto", gli aerosiluranti partiti dalla portaerei inglese Illustrious bombardarono la flotta italiana nel mar Piccolo, semiaffondando la corazzata Conte di Cavour, danneggiando gravemente le corazzate Littorio e Caio Duilio, e provocando 59 morti e circa 600 feriti. Solo due aerei britannici Swordfish furono invece abbattuti. Dopo questo episodio, la Marina da guerra italiana dovette ritirarsi da Taranto per rifugiarsi nei porti di Napoli, La Spezia e Genova, più sicuri ma più lontani dal principale teatro delle operazioni.

La caduta di Benito Mussolini ed il conseguente armistizio, portarono alla fuga delle truppe tedesche e alla presa di possesso della città da parte delle truppe alleate (Operazione Slapstick), che requisirono numerosi edifici pubblici per trasformarli in alloggi militari. Il 25 aprile 1945, l'annuncio della fine della guerra comunicato nella centrale Piazza della Vittoria, segnò l'inizio di una nuova era. Il 2 giugno 1946 nacque la Repubblica Italiana, e negli anni successivi Taranto cominciò ad affermarsi come importante centro industriale e commerciale grazie alla sua posizione strategica nel mar Mediterraneo, senza però abbandonare l'antica vocazione marinaresca e militare.