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LA PRESENTAZIONE  

In casa o fuori casa il rituale delle presentazioni non cambia. 

Esistono delle autentiche norme di precedenza che vanno rispettate, vediamole : 

- Si deve sempre presentare l'uomo alla donna; 

- Si deve sempre presentare il più giovane al più anziano; 

- Si deve sempre presentare la signorina alla signora; 

- Si deve sempre presentare il familiare alI'estraneo; 

- Si deve sempre presentare il meno conosciuto al più conosciuto ; 

- Si deve sempre presentare il meno importante al più importante ; 

- Nel caso di una persona anziana e di un giovane la cui posizione nella società sia rilevante rispetto all'anziano si procederà presentando l'anziano al giovane; 

- Presentando la propria consorte si dovrà sempre presentarla definendola "moglie" e non consorte o signora;

- La presentazione di se stessi potrà avvenire solo in ambienti con molti ospiti e tutti di livello simile; 

- La donna seduta che viene presentata ad un uomo resta seduta; 

- L'uomo seduto che viene presentato ad una donna si deve alzare; - Se due uomini seduti vengono presentati o si auto presentano si devono alzare entrambi; 

- Quando si presenta un uomo ad una donna, non è l’uomo ma la donna che deve stendere la mano per prima; 

- Quando si presenta un giovane ad un anziano dovrà essere sempre l'anziano a stendere la mano per primo; 

- Se si incontrano, gerarchicamente parlando, un subalterno e un superiore non dovrà mai es-sere il subalterno a stendere la mano per primo ma viceversa; 

- Nel corso di una conviviale o di una discussione di gruppo l' ultimo arrivato sarà presentato al gruppo; 

- Nel caso del "darsi del tu", la proposta dovrà sempre partire dal più anziano nei confronti del più giovane, dal più importante nei confronti del meno importante; in ambito impiegatizio mai un giovane dovrà proporre il tu ad una donna in carriera. 

Il darsi del tu è un anti formalismo che deve scaturire dopo lunga frequentazione di due persone di ambienti diversi; solo tra giovani di pari classe e professione i tempi possono essere accorciati; immediato è solo tra giovani che frequentano la scuola. 

Un classico da evitare L'espressione classica che segue un incontro è sempre "Come stai?". 

Se ne consiglia il massimo contenimento data la puerilità della battuta usata purtroppo a dismisura nei confronti di sani, malati e mo-ribondi! 

Il "Come stai?" non è altro che un preambolo per entrare nel vivo di discorsi più interessanti. 

I bambini Sarà sufficiente insegnare loro a dire un semplice ciao che ben si confà alla natura del bambino. Se il bambino non volesse saperne meglio ignorarlo e non forzarlo causa il rischio di una fastidiosa reazione del piccolo che servirebbe a confermarne una scarsa educazione. 

Come accomiatarsi 

È la persona di maggior riguardo che deve prendere l'iniziativa. Soprattutto in questo caso però si deve usare un po' di elasticità : se qualcuno ha un impegno, o deve alzarsi molto presto la mattina può, senza crearsi troppi problemi, alzarsi per salutare, specificando il motivo del commiato "Scusate ma...". Non deve farlo con aria annoiata o interrompendo un discorso. 

I padroni di casa non devono mai decidere di congedare gli ospiti; anche se si è tra amici è meglio farlo capire con tatto. 

I saluti non devono tradire fretta ma neppure protrarsi a lungo. Per salutare basterà dire “arrivederci e grazie per la vostra squisita ospitalità”. 

Nel caso del padrone di casa invece: “arrivederci e grazie di essere stati con noi”. 

Da tenere presente che se ci si rivolge a qualcuno che non si chiama - solitamente - per nome, si dovrà dire: “ Buongiorno signore” e mai “Buongiorno signor Bianchi”. 

Stesso tono vale nei confronti delle donne. 

A TAVOLA 

Cominciamo col dire che orari ed abbigliamento hanno una loro casistica che per il ben dell'eleganza è bene rispettare. 

1) Il Lunch (si svolge tra le 13 e le 13,30.) Richiede “abito scuro” in circostanze ufficiali, se è meno importante può bastare l'abito da passeggio. Invito scritto obbligatorio in circostanze ufficiali. 

2) Il Cocktail (viene offerto dalle ore 18,30/19 alle ore 20,30/21 e si protrae fino alle 21 o alle 23) Richiede “l'abito scuro”. per le signore sono previsti abiti, da cocktail, un poco più eleganti dell'abito da pomeriggio, ma non certo sfarzosi e lunghi come quelli da sera. Invito scritto obbligatorio in circostanze ufficiali. 

3) La Cena (si serve alle 20,30) Richiede “cravatta bianca” o “cravatta nera” in circostanze ufficiali, è specificato “abito scuro" per situazioni meno formali. Invito scritto obbligatorio in circostanze ufficiali. 

4) Brunch (la domenica mattina o simili, intorno alle 13,30/14,00) Destinato ai più cari e intimi, assolutamente informale ma di tono ricercato nella presentazione. Abbigliamento disinvolto. Invito a voce. 

IL COMPORTAMENTO  

- NON iniziare a mangiare prima che la padrona di casa sia stata servita. 

- NON bere prima di aver vuotato la bocca. 

- NON bere senza prima aver pulito le labbra. 

- NON bere un bicchiere d'acqua in un solo sorso. 

- NON dar luogo a gorgoglii e rumori sorbendo brodo o minestra. 

- NON sporgersi per bere verso il tavolo. 

- NON tenere troppo le mani nelle coppette lavadita. - bagnarsi nelle coppette le sole punte delle dita strofinandole velocemente. 

- non conoscendo il modo d'uso di un oggetto, osservare con disinvoltura l'uso che ne fanno gli altri prima di “tentare” . 

- deporre piccoli rifiuti in un angolo del piatto. 

- raccogliere con la mano socchiusa i noccioli che debbono essere sputati. 

- NON stare seduti a tavola con la schiena accasciata e i gomiti sul tavolo. 

- tenere una posizione eretta e i gomiti stretti ai fianchi. 

- tenere i polsi appoggiati ai lati del piatto. 

- NON tenere le gambe distese sotto il tavolo fino a toccare i piedi del commensale che è seduto di fronte. 

- NON tenere le gambe accavallate. 

- le gambe devono essere riunite e vicine, trattenute con i piedi sotto la propria sedia. 

- NON tenere i gomiti in aria che impediscono al vicino di pranzare a proprio agio. 

- NON gesticolare durante la conversazione muovendo le posate. 

- tenere il tovagliolo aperto sulle ginocchia. 

- NON infilare il tovagliolo nel colletto a guisa di bavaglino. 

- NON passarsi il tovagliolo in viso o sulla fronte. 

- NON portare il coltello alla bocca o leccare la lama. 

- NON impossessarsi della zuppiera dicendo. “Se nessuno ne vuole più Io finisco io”. 

- NON annusare cibi e bevande. 

- NON osservare e spostare tutti i pezzi del piatto di portata e scegliere per se il migliore. 

- NON trattenere, facendole proprie, le posate del piatto di portata. 

- NON mettere nei piatti altrui le proprie posate. 

- NON servirsi dal piatto di portata con le proprie usate. 

- NON offrire al commensale accanto ciò che vi è avanzato. 

- NON guardare con insistenza nel piatto del vicino. 

- NON usare il coltello della carne per tagliare il pesce. 

- NON usare il coltello per tagliare le uova. 

- NON utilizzare il pane per pulire il piatto. 

- NON immergere il pane nel bicchiere che contiene vino. 

- NON sporgersi verso il piatto o la posata; è la posata che deve arrivare alla bocca. 

- NON mettere le mani sopra al piatto per rifiutare una portata e nemmeno capovolgere il bicchiere per rifiutare il vino. 

- NON masticare a bocca aperta o succhiare rumorosamente mentre si porta il boccone alla bocca. 

- dividere in bocconi di giusta dimensione il cibo. 

- NON fare bocconi troppo grossi. 

- NON parlare a bocca piena. 

- NON soffiare ma attendere che la pietanza sia a temperatura giusta prima di metterla in bocca. 

- NON utilizzare , ne richiedere, lo stuzzicadenti. 

- NON chiedere ciò che non è in tavola. 

- NON fumare a tavola. 

- NON leggere, telefonare, scrivere mentre si è a tavola. 

- NON alzarsi mentre tutti gli altri non hanno ancora terminato. 

COME COMPORTARSI CON IL CIBO:

LE ARAGOSTE: vanno servite già pulite, si mangiano con la sola forchetta. 

IL CAVIALE: si serve in coppa con fondo di ghiaccio; dal piatto andrà spalmato sui crostini im-burrati. 

I DATTERI DI MARE : portare alla bocca il guscio contenente il mollusco. 

LE OSTRICHE: utilizzare l'apposita forchetta per estrarle dal guscio, che va trattenuto con una mano.

IL PESCE INTERO. levare coda, testa e pinne; praticare un taglio longitudinale con cui aprire il pesce per staccare la lisca centrale. Il pesce così pulito si mangia con la sola forchetta. 

IL POLIPO. utilizzare solo la forchetta. 

GLI ASPARAGI: afferrarli con le mani o con l'apposita pinza. È possibile anche tagliare la parte edibile con la forchetta e portarla così alla bocca. 

I CARCIOFI: se vengono serviti crudi per il pinzimonio, si possono usare le mani sia per intingerli sia per staccare le foglie (salvo la parte centrale che richiede l'uso delle due posate). Quando sono cotti utilizzare la sola forchetta. 

LE INSALATE: utilizzare solo la forchetta, tenendola, come per ogni altro cibo, con i rebbi verso l'alto. 

LE PATATE: in Italia è consentito anche l'uso del coltello, ma in altre nazioni è ritenuto scorretto; perciò se è possibile, limitatevi alla forchetta. 

I PISELLI: evitate assolutamente il coltello, limitatevi alla forchetta. 

LE ARANCE: tenendole ferme con una mano, asportare, tramite il coltello, le calotte superiori ed inferiori. Proseguire incidendo la buccia e levandola sempre tramite il coltello. I più abili possono trattenere il frutto, durante tutta l'operazione, con la forchetta invece che con le mani. 

I CACHI: dopo aver tagliato a metà il frutto; mangiarlo servendosi di un cucchiaio. 

LE FRAGOLE: devono essere servite in coppette, da cui prenderle con un cucchiaino. 

I MANDARINI : tenendoli con una mano, usare il coltello per sbucciarli; dopo averli divisi a metà staccare gli spicchi mano a mano che li si consuma.  

LE MELE : sempre trattenendo il frutto con la forchetta dividetelo in due e poi in quattro. sbuc-ciate i quarti così ottenuti e portate alla bocca gli spicchi tramite la forchetta (ovviamente se le dimensioni lo richiedono procedete a un'ulteriore divisione). 

LE PERE: procedere come per le mele. - IL POMPELMO: devono venire serviti tagliati a metà e con gli spicchi già parzialmente sollevati dalla buccia; basterà utilizzare l'apposito cucchiaino per portare gli spicchi alla bocca. 

LE LUMACHE: utilizzare l'apposita pinza per tenere fermi i gusci, e la speciale forchettina per estrarre l'animale. 

LE OLIVE: lasciate perdere i pericolosi tentativi di pungerle, portatele alla bocca con le mani e lasciate cadere nella mano socchiusa il nocciolino. 

I PATE’: vietata la forchetta; spalmarlo col coltello su pezzettini di pane da portare alla bocca di-rettamente con le mani.

LE RANE: si usano coltello e forchetta. 

SPAGHETTI E TAGLIATELLE: nonostante le fatiche degli stranieri, è sufficiente arrotolarli con la sola forchetta. 

LE UOVA: nel tuorlo di quelle al tegamino immergere pezzetti di pane infilzati con la forchetta; se alla coque, il pane sarà portato alla bocca con un cucchiaino; se in frittata o sode, servirsi sempre e solo della forchetta. 

GLI SFORMATI: solo forchetta. 

I DOLCI: utilizzare la forchetta o il cucchiaino per grosse paste alla crema e fette di torta; il solo cucchiaio per mousse e budini, semplicemente le mani per pasticceria mignon. 

L'ALLESTIMENTO DELLA TAVOLA 

• Ricordare che un apparecchiatura elegante prevede che ogni commensale abbia a propria disposi-zione Io spazio minimo di 40 cm. circa. • Al centro: (tovagliolo), sottopiatto, sopra a cui è collocato il piatto piano e l'eventuale piattino da antipasto. 

• A sinistra: (tovagliolo), sequenze di forchette disposte secondo la progressione d'uso, in modo che le più lontane dal piatto Siano quelle destinate ad essere usate per primo (possono essere di dimensioni minori); i rebbi devono essere rivolti verso l'alto. 

• Sempre a sinistra, scostato verso l'alto, si colloca anche il piattino destinato al pane (se viene servito completo di burro e coltellino, tale piatto verrà portato in tavola dopo che i commensali abbiano preso posto). 

• A destra : (tovagliolo), sequenza di coltelli disposti con Io stresso criterio delle forchette (il primo da usare è il più periferico rispetto al piatto); la parte tagliente della lama è orientata verso il piatto. il cucchiaio (se necessario, ma può essere portato a tavola sul piatto ove sarà appoggiata la fondina o la tazza a due manici). 

• In alto: centralmente rispetto ai piatti si possono disporre le posate più piccole, destinate a frutta e dolce; saranno orientate secondo l'uso:
il coltello con la lama rivolta verso il piatto, avrà il manico a destra e la forchetta, sempre con i rebbi in alto, presenterà l'impugnatura a sinistra.
Il cucchiaino, se presente, rivolge la parte concava verso l'alto ed è la posata posta più lontano rispetto al piatto (sarà infatti l' ultima ad essere usata).
Sempre in alto ma spostati verso destra verranno collocati i bicchieri.
Il loro numero varia da due a quattro, a seconda dello spazio disponibile sulla tavola (i commensali non devono essere costretti a una specie di gioco di incastri ed equilibri precari) e del numero di vini che verranno serviti.
Con due bicchieri si prevede che sia servito un solo vino e acqua, con tre bicchieri si aggiunge un secondo vino. 

• Dei tre il più piccolo sarà destinato al vino bianco e sarà il più vicino, a destra, al piatto, quello in mezzo per il vino rosso e quello più in alto, di dimensioni maggiori, per l'acqua. 

Se vi sono quattro bicchieri, l'ultimo sarà quello in cui verrà offerto Io champagne. 

Il bicchiere da champagne resterà lievemente scostato indietro rispetto alla linea formata dagli altri tre, dei quali il più grosso, desti-nato alI'acqua, sarà collocato in posizione di estrema sinistra, al centro quello per il vino rosso, a destra quello per il bianco. 

Il posto del tovagliolo Taluni collocano il tovagliolo a destra del piatto, altri a sinistra; altri salomonicamente Io pongono al centro, sui piatti, per togliersi d'impaccio. 

Scegliendo di appoggiarlo sul piatto sarà co-munque opportuno evitare piegature elaborate e tridimensionali costruzioni, come si sconsiglia di tra-sformare il tovagliolo in pennacchio da bicchiere, salvo si tratti di un party con accessori colorati in carta o di una tavola per bambini o carnascialesca. 

In tutti gli altri casi limitatevi a dare al tovagliolo forma quadrata, rettangolare o triangolare, a seconda del disegno della tovaglia e dello spazio dispo-nibile. A nostro avviso la posizione centrale è quella che meno si presta a diatribe, ma, dovendo per forza scegliere, sceglieremo la destra. 

PESCE E POSATE 

Altro dettaglio importante: troppo spesso si dimentica che: 

il pesce deve essere servito con le apposite posate. Se non le possedete, e non volete rinunciare alla sogliola o al merluzzo, fate in modo che la pezzatura con cui il pesce viene servito non richieda in alcun modo l'uso del coltello e sia già priva di lische. In ogni caso questo è un “trucco” di natura casalinga, evitate di i adottarlo in occasione di cene importanti, e sostituite nel vostro i menu il pesce con la carne, o servitelo su tartine e canapes negli aperitivi. Vi ricordiamo che rientrano nella “categoria pesce”, e perciò richiedono l'apposita posateria, anche tutti i crostacei, il caviale, il salmone, le ostriche e i molluschi in genere. 

I BICCHIERI 

Abbiamo già parlato dei bicchieri per definire il posto nell'apparecchiatura della tavola; qui vogliamo ricordarvi che in una cena elegante, completata da vini pregiati d'annata, è bene che i bicchieri siano di cristallo non colorato e preferibilmente liscio; ciò permetterà infatti agli ospiti più esperti di apprezzare il colorito del vino, caratteristica non i indifferente per gli appassionanti. 

Anche l'aroma deve esse, re degustato nelle migliori condizioni; perciò, tra i tanti bicchieri del vostro servizio, scegliete quelli di forma più adatta l ai vini che offrite seguendo questi consigli: 

Calice a tulipano i slanciato per vini bianchi sapidi. 

Calice a tulipano ingrossato per vini rossi novelli, vini rossi classici. 

Calice a tulipano l svasato per vini bianchi frizzanti; vini rosati. 

Calice grande e panciuto per vini rossi invecchiati. 

A tulipano o triangolo per spumanti secchi e pregiati. 

A coppa per spumanti di tipo dolce. 

Calici di piccolo formato per vini da dessert. 

LA DECORAZIONE DELLA TAVOLA 

La decorazione della tavola, è un dettaglio importante, che deve completare Io stile e il tono che avete voluto scegliere per il vostro ricevimento. 

Anche la composizione centrale, o le varianti che adotterete, devono adattarsi allo stile globale dell'apparecchiatura. 

Scegliendo la composizione centrale ricordate che deve essere di dimensioni tali da non intralciare il dialogo tra i commensali: è quindi sempre bene che tali composizioni siano basse. 

Per soluzioni d'effetto potete chiedere al fiorista di realizzarvi una composizione bassa che scorra per il centro del tavolo ridisegnandone la sagoma. 

Se preferite la “ nuovelle cuisine ” certamente la vostra tavola sarà già sofisticata e completa di sottopiatti, perciò una composizione centrale potrebbe essere inadeguata: potrete sostituirla con piccoli tralci che scorrono per il tavolo, con mazzetti mignon o con corolle sparse. 

Evitare i fiori troppo profumati e quelli dotati di polline che possa “cadere” per il caldo dell'ambiente. Nell'ambito delle feste natalizie si possono adottare pigne, muschio, candele, nastri rossi, coccarde dorate, rami di pino da assortire e scegliere secondo il gusto. 

A pasqua la tentazione di uova, pulcini e primule è motivo di grande divertimento per chi ami cimentarsi nella creazione di cestini e composizioni. 

Anche per pranzi tra amici al mare o in montagna potete creare piccole composizioni che si richiamino all'ambiente e alla stagione : in autunno non mancheranno foglie e ricci di castagno, mentre potrete utilizzare sassi colorati e conchiglie durante l'estate. 

Perchè l'oggetto non perda la sua natura di centrotavola, deve avere dimensioni contenute e non trasformarsi in un ammasso troppo ricco di esemplari dalla natura disparata; accostate con gusto e moderazione. 

Il candelabro completa, o sostituisce, il centrotavola l'uso di ceri e candelabri. Anche questi oggetti devono essere adatti allo stile della tavola: con piatti di stile elegante ma moderno il candelabro in argento di stile barocco potrebbe non adattarsi, specialmente se la tovaglia si richiama a un disegno, seppure tono su tono, geometrico. 

Siate attenti anche nello scegliere che cosa disporre sul tavolo. troppi oggetti finiscono per creare confusione; calcolate anche le dimensioni e l'altezza delle sedie; il candelabro non deve costringere a colloquiare senza potersi vedere. 

I SEGNAPOSTI 

I segnaposti devono essere posti presso i bicchieri, o nella zona di spazio che resta libera sopra il piatto, dopo che siano state collocate le posate da frutta e dolce. Il segnaposto può essere un cartoncino, ripiegato ad arte in modo da sostenersi da solo, o un piccolo oggetto, in argento, vetro o porcellana, adatto a sostenere o recare il nome dell'invitato. 

È ovviamente necessario che il nome sia facilmente e chiaramente leggibile, e che tutti i nomi siano vergati con Io stesso stile e la stessa calligrafia o carattere, al massimo è concesso l'uso di colori distinti per signori e signore. 

In casi non ufficiali si può ricorrere alla realizzazione di cartoncini che verranno appoggiati sopra il tovagliolo collocata, a sua volta, al centro del piatto. 

Se creato per feste jnformali tra giovani, questo cartoncino segnaposto può recare anche la data e un motto o una frase che sintetizzi il i tema della serata.

I POSTI A TAVOLA 

Nella disposizione dei posti a tavola esiste una serie di norme che deve venire, in circostanze ufficiali, rispettata. la cena informale tra amici, durante la quale comunque opportuno rispettare il criterio base di uomini e donne. 

Il posto in tavola viene assegnato in relazione al ruolo personale di ciascuno e non in base alla “carica” sociale dei presenti: perciò un signore più anziano dovrà occupare il posto d'onore rispetto ad un giovane, anche se questo è un rampante dirigente. 

In una cerimonia di tipo lavorativo, ufficiale o istituzionale, il rapporto è tra rappresentanti di una carica, ma nell'ambito conviviale affiora il livello umano, e perciò ci si ispira, e prevalgono, norme e criteri di matrice cortese più che istituzionale. 

Vediamo alcuni esempi: 

Il posto di presidenza della tavola coincide con quello di fronte all'entrata principale della stanza o alla finestra; chi siede al posto di presidenza non deve avere le spalle rivolte verso l'entrata principale; in assenza di finestre o porte principali il posto di presidenza deve ricevere l'illuminazione da sinistra; il posto di presidenza deve venire occupato dalla padrona di casa o da una signora della famiglia che ne riveste il ruolo; il primo posto d'onore è quello alla destra della padrona di casa e deve venire assegnato alI'ospite maschile di maggiore rilievo. il padrone di casa siede in faccia alla padrona, alla sua destra è la signora di maggior rilievo. 

Si considera posto di onore sempre quello alla destra della persona che invita. Il ruolo di maggiore importanza è quindi attribuito alla padrona di casa, che siede in posizione strategica. 

La disposizione avviene in relazione alla collocazione dei padroni di casa, alle rispettive de-stre si pongono gli ospiti più importanti, poi si utilizzano i posti di sinistra, e si l procede utilizzando alternativamente a destra e sinistra fino , a esaurimento degli invitati. 

Se utilizzate un tavolo rotondo o una tavola rettangolare solo sui due lati maggiori, otterrete una centralizzazione della conversazione; per evitare questo, che può essere un inconveniente, si può adottare il tavolo rettangolare che pone alle due estremità i padroni di casa e distribuisce gli ospiti sui due lati, spezzando la conversazione in due ali. 

Altro caso particolare è la presenza di due sole coppie; in questo caso, se si pongono i due padroni di casa uno di fronte all'altro, si avranno due signore sedute vicino e ai i signori accadrà la stessa cosa; per evitare quest'evenienza il l padrone di casa cede il proprio posto alla signora ospite e si siede alla sinistra di lei; mentre alla di lei destra prenderà posto il rispettivo marito o accompagnatore. 

In tutti i casi in cui la disposizione che oppone i padroni di casa esponga a questa impasse, il padrone di casa slitta a sinistra della signora a cui cede il posto. 

Se avete invitato amici che ritenete equivalenti dal punto di vista del rango, fate in modo che alla destra e sinistra vostra e del vostro compagno siano attribuiti i rappresentanti di ogni coppia. 

Queste disposizioni valgono anche quando la cena o il pranzo siano offerti al ristorante; ovviamente la padrona di casa sarà colei che ospita e la disposizione varierà in relazione alla ubicazione del tavolo nella sala rispetto alla finestra o a dettagli di particolare importanza. 

È sempre bene che la signora possa con agio osservare lo spettacolo della sala, ma se pranzate in una sala che ha nella finestra panoramica la propria attrazione, lascerete alla signora il posto da dove godere più agevolmente della veduta. 

Decisa la disposizione, dovrà essere composto anche l'accedere alla tavola. 

Gli invitati sono stati accolti, al loro arrivo in un salone a parte, dove è stato loro offerto l'aperitivo. 

La padrona di casa inviterà le signore presenti a seguirla in sala da pranzo e il padrone di casa, senza che la moglie debba ripetutamente esortarlo, farà la stessa cosa con i signori. 

Al ristorante si procederà allo stesso modo. In ricevimenti di particolare importanza il maggiordomo, o uno dei domestici incaricati, darà alla padrona di casa il fatidico annuncio. 

“Il pranzo è servito” e si formerà il corteo, secondo precedenze stabilite, con il quale accedere alla sala da pranzo. La sequenza sarà la seguente : signora più importante o anziana e padrone di casa che le offre il braccio sinistro (gli ufficiali, per ovvie ragioni di uniforme, offrono il destro); seguono gli altri invitati in ordine pressochè gerarchico; ultima la padrona di casa al braccio dell'ospite di maggior importanza. 

Oppure con più semplicità: prima la padrona di casa accompagnata dall'uomo che funge da ospite d'onore; seguono le altre coppie, formate su indicazioni della padrona di casa; ultimo il padrone di casa accompagnato dalla signora di maggior riguardo. 

Nel servire si rispetta l'ordine della cortesia: la padrona perciò non sarà la prima, salvo che sia l'unica donna presente, ma cederà questo onore alla signora di maggiore importanza, dopo la quale verranno servite tutte le signore presenti. 

Alla fine verrà servita la padrona di casa e si passerà a i servire i signori, secondo il medesimo criterio, in modo che i il padrone di casa sia l'ultimo ad essere servito. 

Nel caso siano presenti giovani di ambo i sessi, la padrona di casa sarà servita prima delle signorine e il padrone di casa prima dei ragazzi. 

Legge vecchia, ma che oggi talvolta viene dimenticata: chi riceve il piatto per primo non inizi a mangiare incurante della altrui sorte, attenda che tutti, fino all'ultimo siano serviti, solo allora si afferra la posata necessaria e si può cominciare. 

Ciò vale per ogni portata e per ogni tipo di cibo servito. Se le signore sono ritenute di condizione, a ogni portata si servirà per prima una signora diversa. 

Le vivande saranno servite da sinistra, i piatti vuoti tolti o da destra. 

Le stoviglie pulite si porgono e si appoggiano esclusivamente da destra. 

Si inizierà a levare i piatti solo quando tutti abbiano terminato la portata e le posate siano nella posizione parallela che Io indica. 

Si tolga un solo piatto alla volta e Io si appoggi sul carrello direttamente. 

L'accumulo di eventuali scarti e resti in un unico, avviene solo in cucina, non certo nella sala dove il pranzo è servito. 

IL VINO 

Per il vino il primo a essere servito deve essere il padrone di casa o chi ospita; solo dopo che costui abbia dato il proprio assenso, il vino potrà essere versato agli altri commensali, sempre secondo le norme indicate. 

Doveri 

Chi è invitato avrà il dovere, se ha accettato di intervenire alla serata, di essere cortese con ogni commensale, dovrà sostenere in modo adeguato la conversazione ed evitare di innescare situazioni che possono risultare spiacevoli per il padrone e la padrona di casa. 

Evitate di gettarvi in discorsi polemici, non monopolizzate la conversazione, non siate taciturni e nemmeno scontrosi e scostanti, anche se i presenti vi risultano “antipatici”. 

Se chi vi ospita tenta di deviare la conversazione da un argomento, abbiate la sensibilità di seguire l'esempio. Ringraziare dopo un invito Quando siete invitati da qualche parte, lasciando i vostri ospiti, dovete ringraziarli, senza effusioni esagerate. 

Ma non è tutto. Il giorno seguente dovete fare una breve per ringraziare della bella serata, o per congratularvi.

COMPORTAMENTO E CIRCOSTANZE 

Un uomo nel presentarsi a una signora deve dire “Molto lieto”, ma mai dire “Piacere”. 

Alla domanda “Posso usare il vostro portacenere?” rispondete “Prego” e non “Fate pure”. 

E se qualcuno vi ringrazia per qualche cosa rispondete ugualmente “Prego” o “Di nulla”. 

È’ bene usare la parola “Scusi”, in strada se urtate qualcuno, o sull'ascensore, sempre quando si crede di dar fastidio con un gesto.

Venendo a conoscenza della morte di qualcuno, l'atteggiamento che si deve adottare dipende dal grado di conoscenza con la persona deceduta. 

I parenti più prossimi e gli amici più intimi sono avvisati con una telefonata o con un tele-gramma. 

Bisogna risponderle immediatamente, con una breve visita quando si abita nella stessa città, o quando si abita troppo lontano, telefonando, o inviando un telegramma. 

Una parola di conforto, una frase affettuosa sono sempre i benvenuti in questi casi. 

Quando si viene informati della morte di qualcuno o si apprende la notizia dal giornale, bisogna mandare una lettera o un biglietto di condoglianze entro 48 ore. 

Ai conoscenti inviate un biglietto da visita espri-mendo le vostre sentite condoglianze per il dolore che li ha colpiti. Per i più intimi mandare un pensiero più affettuoso. 

Salvo che sia scritto sulla partecipazione. 

“Niente fiori” potete mandarne con un semplice biglietto da visita sul luogo del funerale o in chiesa. 

Il giorno del funerale la famiglia porta il lutto, e gli altri che assistono alla cerimonia devono abbigliarsi sobriamente, senza colori sgargianti. 

All'uscita della chiesa e del cimitero, niente mondanità. 

Solo qualche parola per confortare la famiglia. 

Evitate di portare i bambini al cimitero. 

Se molti parenti sono venuti da lontano per assistere e dimostrare con la loro presenza l'affetto per la famiglia, sarà doveroso dopo la cerimonia offrire qualcosa da mangiare. 

Il menu sarà semplice, sobrio, eviterà la mondanità, proibito ridere e scattare fotografie. 

Nei giorni seguenti la famiglia ringrazierà tutte le persone che hanno manifestato la loro partecipazione mandando condoglianze, fiori, o avendo preso parte alla cerimonia. 

Per far ciò si manderà un biglietto con una breve frase scritta a mano o si farà stampare un cartoncino con una formula-tipo di ringraziamento. 

Anche in questo caso si possono aggiungere a mano poche parole. 

Ancora una cosa : si può ringraziare con un trafiletto sul giornale. 

Portare il lutto non è più d'obbligo come un tempo. 

In caso di offesa che può essere più o meno grave questa può essere una semplice mancanza di buona educazione o un affronto deliberato. 

In ogni caso bisogna evitare uno scandalo e tentare d'informarsi discretamente sulla cosa. 

Se l'offesa è involontaria, chi l'ha commessa si scuserà molto volentieri prima che l'episodio abbia assunto delle proporzioni spiacevoli. 

Se invece è intenzionale, basterà semplicemente rompere ogni rapporto con l'interessato, cosa che rafforzerà molto più la vostra dignità del venire alle mani. 

È buona norma non reagire violentemente sia che siate stati urtati o che vi abbiano detto una parola offensiva. Un po' più di flemma, all'inglese, eviterà le risse durante gli ingorghi stradali. 

IN VIAGGIO 

Se siete viaggiatori ricordate bene che sia in treno come in aereo, si deve evitare di occupare posti che non sono stati a voi assegnati, non occupare altri posti con bagagli e giornali, non sedersi a gambe larghe e gomiti a squadra per evitare di invadere gli altrui spazi. 

Bisogna evitare di muoversi troppo, passeggiare, aprire i finestrini, russare, bere e mangiare nel proprio posto. Gli odori e il rumore della bocca potrebbero disturbare i compagni di viaggio. 

Rispettare il personale di servizio mai responsabile di ritardi o contrattempi di varia natura. In albergo, specie in ascensore, bisogna salutare gli altri ospiti e il personale di servizio con un gesto del capo, non lasciare effetti personali sparsi sui letti; evitare di sporcare troppo il bagno; trattare con gentilezza il personale al piano; non tenere il volume della radio o della televisione troppo alto: in albergo molte persone dormono anche di giorno. 

Non sottrarre (per hobby) effetti di proprietà dell'albergo (posacenere, vasi, penne). 

Fare la massima attenzione ai bambini a che non corrano nei corridoi o gettino oggetti dalle finestre. 

Nel lasciare l'albergo ricordatevi di lasciare una mancia al personale come pure darla al fac-chino che vi porterà la valigia in camera. 

In auto evitare di suonare troppo il clacson; non sporgetevi dal finestrino per insultare l'autore di un sorpasso azzardato; non fate gesti osceni a chi rallenta la vostra marcia; se portate una persona a bordo prima di accendere una sigaretta chiedete il permesso. 

Non parcheggiate l'auto in doppia fila se non restandone vicino; se avete necessità di aria chiedete al vostro accompagnatore se il finestrino aperto gli arreca fastidio; quando fate salire a bordo una donna o la fate scendere ricordate di essere voi ad aprire e richiudere la portiera. 

Quando andate in taxi il posto dietro a destra spetta alla signora o alla persona di maggior riguardo. 

Il taxista apre la portiera al cliente, per fado salire e scendere. 

Se Io volete, è tenuto a seguire il percorso che desiderate. 

Non si discute la somma richiesta; se la cifra è superiore a quella indicata dal tassametro potete chiedere chiarimenti. Non fumate se c'è il cartello che Io vieta. 

Per la strada l'uomo deve camminare al fianco della donna e sul lato della strada facendo sì che la donna cammini dal lato del muro; non voltatevi a guardare qualcuno che avete incrociato, specie se donna; scusatevi sempre se urtate qualcuno anche se non è colpa vostra; chiedendo una informazione ringraziate sia in caso di risposta positiva che negativa; non gettate mai carta o pacchetti di sigarette vuoti per terra ma tenete tutto in mano fino al più vicino cestino dei rifiuti. 

Se siete campeggiatori ricordatevi che come in tutte le comunità i doveri sono molti e l'e-ducazione è sovrana per una felice convivenza. Non invadete lo spazio degli altri, e impedite ai vostri figli di farlo. 

Fate la coda senza protestare per le docce e, per i servizi; se vi manca qualche cosa potete chiederla al vostro vicino. non tra-sformate però un'eccezione in un'abitudine; non fate troppo rumore, soprattutto la sera. 

C'è chi va in vacanza per fare baldoria e c'è chi ci va per riposare. 

Spegnete radio e registratori nel primo pomeriggio; di solito la gente riposa; non lasciate immondizia, sacchetti di plastica, bottiglie in giro: è segno di inciviltà, evitate litigi con parenti e amici, discutete sempre a bassa voce dei vostri problemi, rispettate 1'ambiente e non cogliete fiori o intarsiate alberi; attenzione alle sigarette quando le spegnete e assicuratevi che non diano più traccia di fuoco. 

Sulla spiaggia occhio ai bambini, fate in modo che non diano fastidio spargendo sabbia o-vunque, giocando a pallone e sollevando sabbia, camminando sugli asciugamani, correndo senza fare attenzione agli altri bagnanti. 

Se non siete sicuri che i vicini d'ombrellone gradiscono conversare a lungo, limitatevi a salutarli e a scambiare qualche frase di tanto in tanto. 

Non tenete la radio a volume alto, non urlate; evitate i rumori, per quanto è possibile. 

Non occupate le sdraio degli altri, anche se questi sono nuovamente assenti; se Io fate alzatevi al loro arrivo, scusatevi e tornate al vostro posto. 

Non fate commenti sulle persone che passeggiano, questo vale soprattutto per gli uomini e comunque mai ad alta voce e facendovi notare. 

Se avete una barca a motore, un gommone, un motoscafo, fate a remi i primi 30 o 40 metri da riva. 

I RAPPORTI CON I VICINI DI CASA 

Bisogna evitare i rumori molesti, specialmente nelle ore del riposo che vanno dalle 14,30 alle 16,00 e dalle 24,00 alle 8,00. 

In queste ore bisogna evitare di fare scorrere l'acqua nel bagno. tenere alto il volume della televisione, della radio o di apparecchi che forniscono musica. 

Non bisogna protrarre feste e balli durante queste ore come pure non spostare mobili, battere chiodi e usare altri strumenti di lavoro rumorosi. 

Se tutto ciò dovesse verificarsi a vostro danno, non correte a protestare ma fatelo, gentilmente, presente il giorno dopo. 

Inoltre non bisogna scuotere la tovaglia dalla finestra o gettare carte o altro dalle finestre. 

Ai bambini bisogna proibire di urlare, correre per le scale, suonare i campanelli dei vicini e fare giochi rumorosi in casa. 

 I rapporti con il vicino vanno regolati con un saluto durante gli incontri preliminari, dare la precedenza alle signore all'ingresso del portone o dell'ascensore, evitare che il proprio cane abbai, morda, sporchi le scale e se ciò dovesse avvenire provvedete subito a ripulire voi stessi senza disturbare il portiere. 

Al portiere se il vostro palazzo ne dispone a Natale è buona norma dargli una mancia oltre gli auguri di rito. 

Rapporti con i domestici 

Molte famiglie hanno una donna di servizio a ore. 

Non la si deve trattare in modo freddo e con aria di superiorità. 

Evitare la troppa confidenza ed eventuali richiami vanno sempre fatti a tu per tu senza la presenza di altri, figli e coniuge compresi. 

Si può ugualmente avere l'occasione di assumere una persona “extra” per un grande pranzo, o una serata. 

Quando si ha la possibilità di avere dei domestici è necessario trattarli con riguardo. 

Rivolgetevi loro con gentilezza, ma non con familiarità, e non fate loro osservazioni in pubblico. 

Sappiate ringraziare e felicitarvi per un lavoro fatto particolarmente bene. 

Se avete un ordine da dare, fatelo semplicemente, senza inutili giri di parole. 

Se non siete soddisfatti del lavoro, ditelo fermamente senza criticare di continuo azioni e gesti. 

Molto meglio annullare, in questo caso, il contratto stipulato. 

Se avete una ragazza alla pari, essa deve destinarvi qualche ora al giorno per occuparsi dei bambini, o preparare i loro pasti, ma non per sbrigare i lavori di casa. 

Se andate per un week-end presso amici, che hanno personale di servizio, potete complimentarvi con la cuoca. 

IN LOCALI PUBBLICI 

Se vi recate al cinema, entrando in sala a spettacolo iniziato cercatevi il posto con discrezione senza disturbare chi è arrivato prima; non chiamate eventuali amici o il personale di sala con gesti o a voce alta; non commentate ad alta voce le scene che vedete e non raccontate aneddoti a chi si siede a fianco durante la proiezione; non applaudire e non fischiare per scene particolari. 

Fare attenzione a non muovere la testa spesso dando fastidio a chi vi siede dietro. 

Se siete una donna e il vicino vi infastidisce invitatelo a non molestarvi e se ciò non bastasse alzatevi e cambiate di posto. Se con voi porterete bambini a vedere un film non riservato a loro evitate che questi disturbino gli spettatori. 

Quando vi recate ad uno spettacolo teatrale o a un concerto chi invita a teatro si farà trovare davanti all'ingresso, con in mano i biglietti, con un certo anticipo. 

Puntuali all'appuntamento saranno anche gli amici invitati. 

È compito del personale indicare i posti segnati sul biglietto. 

Se è un gruppo di amici, si alternano sulle poltroncine un uomo e una donna; primo ed ultimo della fila dovrà essere un uomo oppure se non è possibile, due signore una accanto all'altra. 

Durante l'intervallo, se la signora desidera rimanere seduta, l'uomo le terrà compagnia. 

Se invece desidera alzarsi la accompagnerà senza esitazioni. 

Alle prime ci si veste da sera. 

Alle repliche preferibilmente in modo elegante. 

Non si applaude fino alla fine dell'atto. 

Non ci si alza prima che sia terminato lo spettacolo, anche se si ha fretta. 

Se non vi piace l'auto e preferite il tram ricordarsi che si cede il posto alle signore anziane. 

Ci si alza per far sedere un invalido, una donna con un bambino in braccio, una donna incinta. 

Non si sosta davanti alle uscite. 

Se non è la vostra fermata state lontani dalle porte. 

State attenti agli ombrelli che gocciolano, a borse e valigie ingombranti, a dove mettete i piedi. 

Muovetevi per tempo per raggiungere le uscite, quando il tram è affollato. 

Non chiedete che vi venga ceduto il posto, anche se siete anziani o carichi di pacchi; in ogni caso fatelo con estrema gentilezza. 

Non parlate a voce alta, non discutete di cose personali, non fate pettegolezzi sugli amici di-cendo nome e cognome. 

Mantenete sempre un punto di appoggio: una frenata brusca rischia di farvi " rovinare" su altri passeggeri. 

Se venite urtati o se qualcuno vi pesta un piede, non arrabbiatevi sicuramente non l'ha fatto apposta. 

Accettate le scuse con un sorriso. 

Quando entrate in un negozio ricordate di essere gentili con i commessi; non chiedete sconti se sapete che i prezzi sono fissi, specialmente nei supermercati. 

Non chiedete di misurare indumenti intimi o chiusi in confezioni; non toccate con le mani gli alimentari; controllate sempre Io scontrino col conto prima di lasciare il negozio; evitate che i bambini tocchino la merce esposta; se i prezzi della merce sono esposti non protestate se li ritenete alti; cercate di essere brevi negli acquisti senza far perdere troppo tempo ai commessi; quando si entra o si esce da un negozio si deve sempre salutare e scusarsi se non si è proceduto ad acquisti.

In una sala di attesa è d'obbligo salutare alI’ingresso con un cenno del capo rivolto ai presenti; i giornali esposti sui tavolini sono disponibili per la lettura ma non per stracciare le pagine; evitare di fumare anche se ci sono i posacenere; evitare di parlare con le altre persone di fatti personali. 

Se trattasi di sala di attesa di una stazione ferroviaria e si nota gente in piedi è il caso di cedere il posto alle persone anziane. In caso di aeroporto è inutile e villano affollarsi al gate d'imbarco in quanto i posti sono già assegnati e quindi si può procedere con calma. 

In caso di fermata di pulman o tram è da evitare di spingere per salire essendo Io spazio dell'entrata limitato a due passeggeri, bisogna quindi fare la fila in buon ordine. 

L'EDUCAZIONE DEGLI ANIMALI 

Bisogna sempre tenere a mente i problemi dei vicini volendo tenere animali in casa. 

Pochi problemi per gatti, cani e volatili ma potrebbero diventare enormi in caso di serpenti o altri animali semi feroci che potrebbero incutere terrore. 

Circa i pappagalli invece è bene non insegnare loro parole sconce, data la loro memoria si corre il rischio di far pessime figure quando si ricevono ospiti! 

Per cani e gatti è d'obbligo insegnare loro ad uscire per fare i propri bisogni ed evitare che incontrando o ricevendo amici l'animale salti loro addosso anche se per giocare. 

Il trasporto su mezzi pubblici è regolato da disposizioni ben precise che bisogna rispettare. 

LO STILE E LA COMUNICAZIONE 

Vari tipi di biglietti da visita 

Il biglietto da visita è un moderno e utile strumento di comunicazione e presentazione spe-cialmente nelle occasioni speciali. Questi bigliettini si dividono in varie categorie, dal personale al professionale, dal maschile al femminile. 

Cominciamo dal semplice, vale a dire dal personale che può essere di piccolo o medio formato. Il piccolo ha misure obbligatorie in ragione di 9,5x5,5 cm. sono adatti per Io scambio di indirizzi e per accompagnare fiori o piccoli regali e non sono spedibili per posta. 

I medi invece viaggiano bene per posta e sono indicati per scriverci i ringraziamenti, per indicare, affettuosamente, auguri e piccole comunicazioni. Vanno realizzati su cartoncino bianco pos-sibilmente opaco e con caratteri classici di corsivo. 

Nel caso di un uomo va bene stampare oltre al nome e cognome anche indirizzo e telefono; in caso di donne se giovani solo nome e cognome; se sposate va bene far , stampare il nome e di seguito, prima il cognome del marito e quindi il suo da nubile. 

Se trattasi di biglietto di coppia bisogna far stampare in ordine il nome del marito, quello della moglie ed infine il cognome comune, cioè quello del marito. 

Questo tipo di biglietto va usato per comunicazioni e inviti di coppia. 

I biglietti da visita professionali vengono solitamente stabiliti e spesso fatti dall'azienda di cui si è dipendenti e porteranno il logo aziendale, il nome e cognome e personale telefono e indirizzo della città. 

I viaggiatori di commercio usano il logo dell'azienda e il loro domicilio privato. La compilazione pretende un frego a penna sul professionale o nobiliare e non vanno firmati. 

Infine i biglietti d' auguri che si comprano già con gli auguri ed ai quali basta aggiungere solo la firma. 

LA TELEFONATA  

Prima regola alla risposta è la propria presentazione e quindi la richiesta, con cortesia, di poter parlare con una persona specifica. Gli orari per telefonare vanno da dopo le 8,00 alle ore 22,00 con una pausa durante gli orari di pranzo e cena. 

È buona norma fare della brevità una virtù. Usare il telefono per brevi comunicazioni; spetta sempre a chi chiama porre fine alla telefonata ed a esso spetta richiamare se si dovesse interrompere la comunicazione per motivi tecnici. 

LO SCRIVERE LE LETTERE  

È solitamente un atto formale considerando che quasi tutte le comunicazioni si fanno per telefono. 

La posta infatti va bene per inviti, ringraziamenti, auguri, condoglianze, per d'amore o comunicare avvenimenti complessi su carta bianca formato A 4 di ottima qualità con in alto a sinistra stampato nome e me e se c'è titolo o stemma nobiliare. 

La carta colorata va bene per le ragazze giovani fino a ventidue anni. 

Quindi la penna che per essere elegante deve essere una stilografica, da evitare penna a sfera o i pennarelli da riservare agli intimi soltanto.

Non usare mai inchiostri che non siano blu o neri. 

 È buona educazione scrivere in modo leggibile per non mancare di rispetto a chi deve leggere, da evitare cancellature e correzioni.

 Se ci sono di questi problemi è bene buttare il foglio e riscrivere la lettera. 

Lo stile deve seguire le seguenti indicazioni:

Datate la vostra lettera in alto a destra del foglio e indicate il luogo da cui scrivete.

A seconda della persona cui indirizzate la lettera potete scegliere una delle seguenti formule: 

• Gentile Signore, Gentile Signora, Caro Signore, Cara Signora, Caro Amico, Cara Amica, Caro Paolo, Cara Cristina, Mia Cara Cristina, Mio Caro Paolo, Amore Mio, Buongiorno.

In una lettera formale potete scrivere: Egregio dottore o signore. 

L'intestazione scelta deve essere posta qualche linea sotto la data, sulla parte sinistra del foglio.

Una lettera deve sempre cominciare rivolgendosi al destinatario.

Lasciate un margine maggiore a sinistra che a destra e non abusate delle parole divise a metà alla fine della riga.

Non dimenticate di fare dei paragrafi ben distinti, andando a capo ogni volta che cambiate argomento. 

Non scrivete mai a macchina, se non per lettere d'affari o se avete una grafia illeggibile, nel qual caso vi scuserete con poche parole a mano in fondo alla lettera. 

Se un foglio non basta non scrivere dietro alla prima pagina, ma usarne un altro. Aggiungere quindi la firma qualche linea più sotto della fine della lettera, a destra. 

Non abusate dei “post-scriptum”, uno è più che sufficiente. Se è un uomo a scrivere, ecco i diversi casi da applicare: 

• A un superiore : “devoti o migliori o cordiali saluti”. 

• A personale dello stesso ambiente : “cordiali o amichevoli o affettuosi saluti”. 

 • A una signora : “devoti o rispettosi saluti”. 

• A un conoscente sposato. “La prego di ricordarmi alla signora Maria”. Ed ora i diversi casi se a scrivere è una signora. 

• A un uomo o a una signora coetanea : “ Molto cordialmente” o “con viva cordialità” oppure se il rapporto è meno formale “con amicizia” o “saluti affettuosi”. 

• A una signora anziana: “Voglia gradire i miei più deferenti o devoti saluti”. La busta deve essere uguale alla carta da lettera. 

Scrivete Signore, Signora, Signorina, per intero mai abbreviato seguito da nome e cognome, indirizzo, codice postale, città, o paese. 

La parola “vedova” non deve mai figurare su un indirizzo. Una volta scritto tutto in modo leggibile, incollare il francobollo in alto a destra. Se consegnate una lettera a qualcuno che la porti a mano a chi la deve ricevere, non chiudete mai la busta. 

Se questa persona è bene educata, la chiuderà ella stessa davanti a voi, quando voi gliela consegnate. 

Si mette il proprio nome ed indirizzo dietro la busta solo per le lettere di affari, la corrispon-denza diretta ai paesi stranieri, o quando non si è sicuri dell'indirizzo del destinatario e si desidera che sia ritornata la lettera, se non è stata recapitata.